
Tutti questi nuovi modelli di consumo (e di impresa) vanno sotto la definizione di sharing economy o consumo collaborativo. Tale termine definisce un modello economico basato su varie pratiche di scambio e condivisione di beni materiali, servizi o conoscenze. Le tecnologie dellinformazione (I.T.) giocano un ruolo fondamentale nella circolazione delle informazioni che permettono agli utenti di ottimizzare le proprie risorse, ridistribuendo, condividendo o riutilizzando beni o servizi che per il singolo sarebbero in eccesso.
Un esempio di consumo collaborativo è quello di un utente che dispone di una risorsa in eccesso (p.e. un posto in auto mentre guida fino al lavoro) e attraverso una piattaforma (sempre più spesso internet) la offre ad altri utenti (che devono percorrere la stessa tratta) in cambio di denaro (oppure di tempo, prestazioni analoghe, reputazione): ecco a voi il car pooling!
Esempi di queste dinamiche, favorite dallo sviluppo tecnologico (p.e. la diffusione del GPS negli smartphone, che permette di effettuare scambi in tempo reale e sul posto) sono sempre più diffusi e presenti nella nostra quotidianità. Il denominatore comune dei vari Uber, Blabla car, Air BnB, Etsy ma anche di Ebay è la disintermediazione (o meglio, di una nuova intermediazione gestita da una piattaforma online) in cui gli utenti si parlano direttamente, si conoscono e si accordano per soddisfare al meglio i propri bisogni di ospitalità, mobilità, beni e servizi.
Il sistema Ecopunti.it messo a punto da Achabgroup, ed ormai ampiamente sperimentato in diverse realtà nazionali, ha lobiettivo di rendere accessibili i benefici del consumo collaborativo a cittadini, aziende di servizi e pubbliche amministrazioni (che da sempre sono i destinatari delle nostre idee più innovative e dei nostri interventi di comunicazione) attraverso la creazione di uno schema nel quale le interazioni possono avvenire in maniera semplice e diretta.
Quando il cittadino compie una delle azioni virtuose individuate dallamministrazione locale (p.e. raccolta differenziata, uso dei mezzi pubblici, volontariato, ecc.) riceve un credito di Ecopunti che può utilizzare per i propri acquisti, sempre attraverso la piattaforma. Il grande vantaggio di questo strumento è proprio leliminazione delle intermediazioni che renderebbero lento e poco percepibile da parte del cittadino il beneficio che porta fare qualcosa di buono per la comunità.
Con Ecopunti il meccanismo è più semplice, per esempio: uso lecocentro e BAM! Ecco i miei ecopunti, pronti da spendere sulla prossima spesa. Questo è il nostro piccolo contributo al grande cambiamento in atto nel mondo consumista: leconomia condivisa (e più sostenibile)!
di Redazione Achab
