L’economia dell’UE utilizza quantità insostenibili di materiali. Nel 2021 solo l’11,7% di questi materiali proveniva da rifiuti riciclati. Questa quota di materiale riciclato è nota come tasso di uso circolare dei materiali (Circular Material Use Rate – CMUR) e negli ultimi 20 anni è aumentata solo leggermente. Il Piano d’azione dell’UE per l’economia circolare mira a raddoppiare tale quota entro il 2030 (23,4%). Un briefing dell’EEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) esamina le tendenze del tasso di utilizzo circolare dei materiali nell’UE e gli impatti ambientali dell’uso dei materiali. Analizza inoltre le prospettive del raggiungimento dell’obiettivo del 2030.
Obiettivo non raggiungibile nel 2030
Nel 2004 il tasso di uso circolare dei materiali era all’8,3%, quindi con l’attuale ritmo di miglioramento, l’UE non potrà raggiungere l’obiettivo di raddoppiarlo entro il 2030. Infatti viene richiesto un aumento medio di 1,3 punti percentuali ogni anno, ma questo si è in realtà posizionato su un valore medio solo di 0,4 punti percentuali all’anno nel periodo 2004-2010 e ancora meno (di 0,1 punti percentuali all’anno) nell’ultimo decennio…
Va sottolineato come in Italia, nello stesso periodo, si sia assistito ad una crescita molto più accentuata di quella conseguita dall’Unione Europea, essendo passati dal 5,8% al 18,4%, con un aumento di 12,6 punti percentuali (fonte: ISPRA). Va anche sottolineato che nel 2021 questo indicatore si riduce di oltre due punti percentuali rispetto al valore del 2020 (20,6%).
Aumentare il CMUR (Circular Material Use Rate)
L’analisi individua 4 categorie di materiali: i minerali metallici, i minerali non metallici, le biomasse e i carburanti fossili, in ordine decrescente di attuale circolarità.
Il CMUR può essere aumentato riducendo la quantità di materie prime (vergini) consumate (anche attraverso una migliore efficienza dell’uso delle risorse) o aumentando il riciclaggio, o una combinazione di entrambi.
Il design per la circolarità (ecodesign) può contribuire sia a ridurre l’uso di materiale vergine che ad aumentare il riciclaggio, e può quindi aumentare il CMUR. Le recenti proposte politiche, come un regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (CE, 2022), un regolamento sulle batterie (CE, 2020) e un regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (CE, 2022), vanno in questa direzione.
Gli approcci per aumentare il CMUR dei minerali metallici e non metallici dovrebbero mirare sia a ridurre il loro input nell’economia (ad esempio aumentando la durata utile di prodotti e materiali) sia ad aumentare il loro tasso di riciclaggio quando diventano rifiuti. Ad esempio, l’aumento del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione o l’uso più intensivo di edifici e infrastrutture potrebbe alterare in modo significativo il CMUR di questi materiali.
I combustibili fossili e la biomassa sono in gran parte convertiti in emissioni, poiché la maggior parte di questi materiali viene utilizzata per la produzione di energia o come cibo, e quindi le opzioni di riciclaggio sono limitate. Ciò significa che l’aumento del CMUR di questi materiali può essere ottenuto riducendo l’uso di combustibili fossili a fini energetici e sostituendoli con tecnologie di energia rinnovabile e riducendo lo spreco alimentare.
Gli scenari dal briefing dell’Agenzia Europea
Il briefing dell’EEA esplora diversi scenari:
- Scenario 1: potenziamento del riciclaggio: la quota di rifiuti riciclati aumenta dal 40% nel 2020 al 70% nel 2030 e al 90% nel 2050.
- Scenario 2: miglioramento dell’efficienza dei materiali e riduzione del consumo di materiali: il consumo interno di materiali diminuisce del 15% entro il 2030 e del 45% entro il 2050, rispetto al livello del 2020.
- Scenario 3: riduzione dell’uso di combustibili fossili (mitigazione del cambiamento climatico) — l’uso di combustibili fossili diminuisce del 34% entro il 2030 e dell’83% entro il 2050, rispetto al livello del 2020, seguendo le ipotesi della valutazione d’impatto che accompagna il Pacchetto di politiche “Fit for 55” (CE, 2020).
- Una combinazione degli scenari 1, 2 e 3.
La simulazione indica che nessuno degli scenari da solo raggiungerebbe l’obiettivo di raddoppiare il CMUR entro il 2030; Solo l’aumento del riciclaggio fino all’altissimo tasso del 90% di tutti i rifiuti potrebbe consentire all’UE di raggiungere quasi l’obiettivo, ma entro il 2050.
Si potrebbe arrivare fino al 22% , molto vicini all’obiettivo del 2030, se si combinassero le diverse strategie, ad esempio aumentando il riciclaggio di tutti i rifiuti trattati al 70%, riducendo del 15% l’immissione di materiali nell’economia e riducendo la quantità di combustibili fossili utilizzati del 34%. Quindi raggiungere l’ambizioso obiettivo di raddoppiare il CMUR entro il 2030 richiederebbe sforzi coordinati su diverse politiche, comprese quelli dell’economia circolare e del clima. Il solo potenziamento del riciclaggio dei rifiuti non sarebbe sufficiente.
Impatto ambientale
Un altro aspetto su cui il briefing pone l’attenzione è quello dell’impatto ambientale. Il CMUR è un indicatore di flusso di massa a livello macro, molto utile per comprendere la circolarità dell’economia dell’UE. Tuttavia, si basa su tutti i materiali e non riflette il fatto che diversi tipi di materiali hanno impatti ambientali diversi. Combinare le conoscenze sulla circolarità e gli impatti ambientali di diversi materiali può quindi supportare la definizione di politiche che consentano un uso più sostenibile dei materiali e raggiungano una netta riduzione degli impatti.
Dal punto di vista dell’uso dei materiali, i minerali non metallici rappresentano circa la metà di tutti i materiali utilizzati nell’economia, seguiti da biomassa, combustibili fossili e minerali metallici. Dal punto di vista degli impatti ambientali, il quadro è notevolmente diverso. I combustibili fossili rappresentano il 35% dell’impronta ambientale, la biomassa rappresenta il 32%, i metalli il 26% ei minerali non metallici solo il 6%.
di Riccardo Marchesi
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