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13 Gennaio 2016

“Collegato Ambientale”, nuova linfa alla sostenibilità in Italia

cameraCollegato AmbientaleLa Camera ha approvato (nella seduta del 22 dicembre 2015) in via definitiva, con 169 sì, 32 no e 11 astenuti il cosiddetto “Collegato Ambientale”, cioè il ddl recante “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, che era già stato approvato dal Senato e che dunque ha concluso il suo iter ed ora è legge dello Stato.
Il provvedimento contiene misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche.
 
Proponiamo un elenco, non esaustivo, di queste misure e alcuni accenni ai contenuti, rimandando ad alcuni successivi approfondimenti tematici che avremo cura di pubblicare.
 
Disposizioni per incentivare la mobilità sostenibile: 35 milioni di € per ciclabili, car pooling e mobilità sostenibile nelle città. 
 
Acquisti verdi della pubblica amministrazione: viene rafforzato l’obbligo dell’inserimento, nei documenti di gara relativi ad appalti e affidamenti, dei Criteri Ambientali Minimi per tutta una serie di forniture e servizi. Tra l’altro le lampade di tutti i semafori dovranno essere sostituite con LED, a consumo molto ridotto.
 
Qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali: sono previste misure volte al sostegno della qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali, in particolare uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato “Made Green in Italy”.
 
Accordi di programma e incentivi per l’acquisto dei prodotti derivanti da materiali post consumo o dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi.
 
Inclusione dei rifiuti in plastica compostabile – certificata secondo la norma tecnica UNI EN 13432:2002 – tra i materiali ammendanti (compostato misto).
 
Misure per incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio, agendo sulla leva del tributo di conferimento dei rifiuti in discarica (cd. ecotassa) ed estensione del tributo anche ai rifiuti inviati agli impianti di incenerimento senza recupero energetico.
 
Disposizioni per favorire le politiche di prevenzione nella produzione di rifiuti: si prevede la possibilità per i Comuni di prevedere riduzioni tariffarie ed esenzioni della tassa sui rifiuti in caso di effettuazione di attività di prevenzione nella produzione di rifiuti.
Tra le misure per incrementare la raccolta differenziata e ridurre la quantità dei rifiuti non riciclati si consente alle Regioni di promuovere misure economiche di incentivo, da corrispondere con modalità automatiche e progressive, per i Comuni che attuano misure di prevenzione della produzione dei rifiuti ovvero riducono i rifiuti residuali e gli scarti del trattamento di selezione delle raccolte differenziate da avviare a smaltimento. 
Disposizioni finalizzate ad incentivare il compostaggio, sia individuale che di comunità.
 
Sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all’uso alimentare: torna il “vuoto a rendere” volontario e sperimentale nei bar e ristoranti, per i produttori di birra e di acqua minerale.
 
Aggiornamento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica.
 
Fondo di 10 milioni di euro (per l’anno finanziario 2014) a disposizione dei Comuni, per rimuovere o demolire opere e immobili realizzati in aree a rischio idrogeologico elevato, in difformità o in assenza del permesso di costruire. 
 
Si introduce il divieto di gettare in strada mozziconi di sigaretta, con l’obbligo per i Comuni di installare appositi raccoglitori. Si prevede inoltre il divieto di abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni
 
Bonifica amianto: via al credito d’imposta del 50%. 
 
Scambio beni usati: si consente ai comuni, per finalità di riutilizzo di prodotti e di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti, l’individuazione di appositi spazi, presso i centri di raccolta, per l’esposizione temporanea finalizzata allo scambio tra privati cittadini di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo.
 
Oil Free Zone: i Comuni, anche in associazione tra loro, potranno istituire delle Oil Free Zone: “un’area territoriale nella quale si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili”.
 
Strategia delle Green Community: nasce la “Strategia delle Green Community, al fine di individuare il valore dei territori rurali e di montagna che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono 
 
Tra gli altri temi si possono ancora citare il “fine vita fotovoltaico”, le disposizioni per promuovere l’adozione dei sistemi EMAS ed Ecolabel UE, l’introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali.
 
Scarica qui il testo completo.

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di Redazione Achab

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