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21 Ottobre 2019

Dal “Decreto Clima” novità e spunti interessanti per mobilità, qualità dell’aria e… educazione ambientale

Il Consiglio dei Ministri del 10 ottobre ha approvato un decreto-legge che prevede “Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/Ce sulla qualità dell’aria”, denominato “Decreto Clima“.

Innanzitutto (art. 1) il provvedimento individua i i compiti del “Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria”, che dovrà essere approvato entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.

All’art. 2 si passa all’introduzione di “Misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle aree metropolitane”. In prima istanza, su un Fondo di 255 milioni di euro, è previsto un “buono mobilità”, pari ad euro 1.500 per le autovetture ed euro 500 per i motocicli rottamati, utilizzabile per l’acquisto di abbonamenti di trasporto pubblico locale o biciclette anche a pedalata assistita, da parte di cittadini residenti nei Comuni che hanno superato i limiti di emissioni inquinanti indicati dalla normativa europea e che rottamano un’auto o un motociclo “inquinante” (fino alla classe euro 3). Inoltre è previsto un fondo di 40 milioni di euro destinato a finanziare progetti per la creazione, il prolungamento, l’ammodernamento e la messa a norma di corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale.

L’art 3 prevede, nei limiti di 20 milioni di euro e sempre per i Comuni (anche in forma associata) che hanno superato i limiti di emissioni inquinanti indicati dalla normativa europea, di finanziare gli investimenti necessari alla realizzazione di progetti sperimentali per la realizzazione o l’implementazione del servizio di trasporto scolastico per i bambini della scuola dell’infanzia statale e comunale e per gli alunni delle scuole statali del primo ciclo di istruzione con mezzi di trasporto ibridi, elettrici o non inferiori a Euro 6 immatricolati per la prima volta dopo il 31 agosto 2019.

L’art. 4 prevede Azioni per la riforestazione. In particolare è istituito un programma sperimentale di messa a dimora di alberi, di reimpianto e di silvicoltura, la creazione di foreste urbane e periurbane, nelle città metropolitane nel limite complessivo di 30 milioni di euro. Un successivo decreto definirà le modalità e le finalità per la progettazione degli interventi e il riparto dei fondi tra le città metropolitane.

L’art. 5 (Programma Italia Verde), istituisce il concorso “Capitale verde d’Italia”, con il quale il Consiglio dei ministri conferisce annualmente tale titolo di ad una città italiana, capoluogo di provincia. A tal fine le città capoluogo di provincia possono presentare un dossier di candidatura che raccoglie progetti cantierabili volti a incrementare la sostenibilità delle attività urbane, migliorare la qualità dell’aria e della salute pubblica, promuovere la mobilità sostenibile e l’economica circolare, con l’obiettivo di favorire la transizione ecologica.

Nell’art. 6, “Ulteriori disposizioni per fronteggiare le procedure d’infrazione in materia ambientale”, vengono aumentati i poteri e le risorse dei commissari che si occupano delle bonifiche delle discariche abusive e della depurazione delle acque, per risolvere il problema storico delle infrazioni ambientali.

L’art. 7 ha per oggetto la Campagna di informazione e formazione ambientale nelle scuole e istituisce presso il Ministero dell’ambiente uno specifico fondo denominato “Programma #iosonoAmbiente” di due milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, destinato a finanziare progetti, iniziative, programmi e campagne, ivi comprese le attività di volontariato degli studenti, finalizzati alla diffusione dei valori della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, nonché alla promozione di percorsi di conoscenza e tutela ambientale, nell’ambito delle tematiche individuate dalla recente legge sull’insegnamento dell’educazione civica.

In realizzazione a quanto stabilito nell’art. 8, l’Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca ambientale di cui si avvale il ministero dell’Ambiente, realizzerà un database pubblico, grazie a una dotazione di un milione e mezzo di euro, per la trasparenza dei dati ambientali. I concessionari di servizi pubblici dovranno rendere disponibili in rete i risultati delle rilevazioni effettuate.

L’art. 9 (“Green corner”) prevede che agli esercenti commerciali che attrezzano spazi dedicati alla vendita ai consumatori di prodotti sfusi o alla spina, alimentari e per l’igiene personale è riconosciuto, in via sperimentale, un contributo economico a fondo perduto pari alla spesa sostenuta e documentata per un importo massimo di euro 5.000,00, corrisposto secondo l’ordine di presentazione delle domande ammissibili, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, sino ad esaurimento delle predette risorse e a condizione che il contenitore offerto dall’esercente non sia monouso.

Infine, l’art. 10 riguarda “Disposizioni volte a velocizzare la pianificazione di emergenza per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti”.
Va sottolineato come invece la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, inizialmente prevista nel “Decreto Clima”, sarà invece contemplata nella legge di bilancio.

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di Riccardo Marchesi

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