ISPRA ha pubblicato il rapporto che presenta una seconda indagine conoscitiva sulle misure di prevenzione della produzione di rifiuti urbani adottate dalle amministrazioni locali, a cui è stato somministrato uno specifico questionario, articolato in 20 domande elaborate alla luce delle misure stabilite per il nuovo Programma Nazionale di Prevenzione dei rifiuti dall’art. 180 del D.Lgs. 152/06, come modificato dal D.Lgs. 116/2020.
I numeri dell’indagine
Le domande avevano ad oggetto le misure relative al riutilizzo e alla preparazione per il riutilizzo, quelle per ridurre i rifiuti alimentari e gli imballaggi, l’utilizzo della plastica monouso, la dispersione di rifiuti sulle spiagge marine e/o lacustri e/o fluviali ed in generale le iniziative di raccolta di rifiuti abbandonati.
L’obiettivo dell’indagine è quello di definire nuovi indicatori sulla base delle informazioni acquisite sulle misure di prevenzione attuate a livello locale
Hanno partecipato 1.754 Comuni, rappresentativi di una popolazione di 17,6 milioni di abitanti. In particolare, 1.351 Comuni sono ubicati al Nord (rappresentative di circa 12,6 milioni abitanti), 170 al Centro (rappresentativa di quasi 2,4 milioni di abitanti) e 233 al Sud (rappresentative di 2,7 milioni di abitanti). Tra i questionari trasmessi dalle amministrazioni locali 140 hanno presentato risposte esclusivamente nulle o negative e che pertanto, non sono state comprese nelle successive analisi.
I Comuni che hanno adottato un Programma/Linea guida per la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti urbani sono 532, il 33% del totale (rappresentativi di una popolazione pari a oltre 7,1 milioni di abitanti).
Il riutilizzo
Per quanto riguarda il tema del riutilizzo, si osserva che, tra le misure attivabili, è stata maggiormente adottata quella relativa all’istituzione di mercatini dell’usato e/o punti di scambio (272 Comuni rappresentativi di una popolazione di quasi 7,9 milioni di abitanti), a cui seguono la creazione di centri di riparazione (191 Comuni, con una popolazione di quasi 5,4 milioni di abitanti), la presenza di centri per il riuso (155 Comuni con quasi 4,4 milioni di abitanti), la creazione nei centri di raccolta di spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l’obiettivo di consentire la raccolta di beni da destinare al riutilizzo, nel quadro di operazioni di intercettazione e schemi di filiera degli operatori professionali dell’usato autorizzati dagli enti locali e dalle aziende di igiene urbana (145 Comuni con quasi 2,6 milioni di abitanti), e la creazione nei centri di raccolta di appositi spazi finalizzati allo scambio tra privati di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo (solo 53 Comuni, per una popolazione di oltre 1,1 milioni di abitanti).
Riduzione della plastica monouso
In merito alle misure individuate per eliminare e/o ridurre l’impiego di prodotti in plastica monouso, si osserva che è stata maggiormente adottata quella relativa alle iniziative per ridurre l’utilizzo di prodotti in plastica monouso nelle scuole e/o negli uffici pubblici (914 Comuni rappresentativi di una popolazione di quasi 13,1 milioni di abitanti), a cui seguono l’attuazione di iniziative plastic free (611 Comuni con circa 12,4 milioni di abitanti), iniziative per promuovere l’approvvigionamento di acqua potabile su superfici pubbliche (837 Comuni, con una popolazione di oltre 11,7 milioni di abitanti), le misure per eliminare o ridurre le stoviglie usa e getta in manifestazioni di tipo temporaneo, quali ad es. feste, sagre, ecc. (630 Comuni con oltre 10,1 milioni di abitanti), e ultimi gli accordi e/o convenzioni e/o protocolli con la grande distribuzione per ridurre gli imballaggi (solo 41 Comuni, per una popolazione di quasi 1,1 milioni di abitanti).
Riduzione degli sprechi alimentari
In merito alle misure individuate per eliminare e/o ridurre la produzione di rifiuti alimentari, si osserva che è stata maggiormente adottata quella relativa all’applicazione di un coefficiente di riduzione della tariffa alle utenze non domestiche che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito, cedono tali beni agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l’alimentazione animale (78 Comuni rappresentativi di una popolazione di oltre 4,7 milioni di abitanti), a cui segue la stipula di accordi e/o convenzioni e/o protocolli con la grande distribuzione per ridurre i rifiuti alimentari (76 Comuni rappresentativi di una popolazione di quasi 4,4 milioni di abitanti). Una domanda era relativa all’aver riscontrato difficoltà che hanno ostato l’attuazione di iniziative contro lo spreco alimentare (45 Comuni rappresentativi di una popolazione di 1,2 milioni di abitanti).
Comunicazione, sensibilizzazione ed educazione
Sul tema dell’Informazione, sensibilizzazione, educazione, i Comuni che hanno promosso/realizzato campagne di informazione/sensibilizzazione specifiche sul tema della prevenzione dei rifiuti sono complessivamente 1.139 (rappresentativi di una popolazione pari a circa 14,2 milioni di abitanti).
I comuni che hanno rivolto campagne di sensibilizzazione agli istituti scolastici negli ultimi 3 anni sono 1.069 (rappresentativi di una popolazione di oltre 14,6 milioni di abitanti).
Strumenti economici in materia di prevenzione
In merito agli strumenti economici in materia di prevenzione, va sottolineato che la domanda si riferiva esplicitamente agli incentivi regionali ricevuti. Quindi da un lato non si considerano le situazioni in cui gli enti hanno eventualmente attinto a risorse europee o nazionali oppure hanno inserito una specifica voce nei PEF della gestione dei rifiuti urbani, dall’altro non si indagano gli strumenti economici veri e propri di incentivazione/penalizzazione dei comportamenti (es. sistemi PAYT, riduzioni TARI ecc.).
i Comuni che hanno attuato strumenti economici in materia di prevenzione dei rifiuti sono 120 (rappresentativi di una popolazione di circa 2,7 milioni di abitanti). I Comuni che hanno indicato un ammontare dei fondi assegnati, negli ultimi 12 mesi, alle attività connesse all’attuazione delle misure di prevenzione sono 80 (rappresentativi di una popolazione di circa 2,3 milioni di abitanti) di cui 11 in Emilia-Romagna, 9 in Friuli-Venezia Giulia e 9 nel Lazio.
In termini di risorse messe in campo, dopo l’Emilia Romagna, di gran lunga la prima, vi è la Toscana, poi Marche, Lazio, Lombardia e Friuli V.G., mentre nel resto delle Regioni le risorse sono irrisorie.
Littering
Per quanto concerne il littering dei rifiuti, i Comuni che hanno previsto misure per la riduzione della dispersione di rifiuti sulle spiagge marine e/o lacustri e/o fluviali sono 195 (rappresentativi di una popolazione di oltre 4,1 milioni di abitanti).
I Comuni che hanno attivato iniziative di raccolta di rifiuti abbandonati su iniziativa del comune stesso e/o di privati e/o da comitati di quartiere, ecc. sono 1.217 (rappresentativi di una popolazione di oltre 15,3 milioni di abitanti).
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di Riccardo Marchesi
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