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8 Marzo 2021

Rifiuti, nel 2022 la Regione Piemonte controllerà i risultati dei Consorzi: la situazione ad oggi

Con la Legge regionale 16 febbraio 2021, n. 4, l’Assemblea Regionale piemontese ha modificato la travagliata L.R. 10 gennaio 2018, n. 1 “Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani” introducendo nella normativa la possibilità di commissariamento dei consorzi che non raggiungeranno gli obiettivi.

 

Obiettivo Riduzione RUR: tutti i dati ad oggi, scarica i nostri file!

Una norma transitoria verificherà i risultati raggiunti nel 2022 rispetto all’obiettivo di riduzione del RU indifferenziato, RUR, previsti per il 2020 (< 159 kg/ab*anno) e per il successivo 2025 (< 126 kg/ab*anno). 

La norma tiene conto degli abitanti equivalenti per i comuni a vocazione turistica e della peculiarità del Comune di Torino, indicando comunque obiettivi distanti dalla situazione attuale. 

 

Se i risultati raggiunti nel 2019 non dovessero cambiare rischierebbero il commissariamento questi consorzi (scarica il file), mentre tre risulterebbero già in linea con gli obiettivi del 2025, e due con gli obiettivi successivi. 

Ricordiamo che 92 Comuni in Piemonte hanno ridotto RUR a meno di 75 kg/ab*anno, tra loro Cossato, Poirino e Bra; e la popolosa Novara, circa 104.000 abitanti, già nel 2019 non superava 114 kg/ab*anno di RUR.  Per consultare gli ultimi dati ufficiali di tutti i Comuni CLICCA QUI e cerca tra i fogli excel i dati che ti interessano.

 

La scelta se spendere in costi di smaltimento dell’indifferenziato o in progettazione di servizi che consentano di raggiungere i risultati è nelle mani delle assemblee dei Sindaci che approvano gli indirizzi, attraverso il piano di sub-ambito, da dare ai sub ambiti di area vasta. 

 

Sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi

Ad avvalorare la volontà di ri-allineare il Piemonte alle regioni italiane più virtuose, in linea con obiettivi europei in materia di economia circolare, sono aggiornate le sanzioni amministrative pecuniarie, già previste dalla L.R. 1/18. 

 

La sanzione è calcolata sulla base degli abitanti residenti per il mancato raggiungimento, a livello di sub-ambito di area vasta, degli obiettivi di rifiuto urbano indifferenziato pro capite all’anno, con una correzione per le realtà dove gli abitanti equivalenti superano di almeno il 5 per cento il numero dei residenti, relativamente agli obiettivi per l’anno 2025. Per quanto riguarda il mancato raggiungimento dell’obiettivo del 2020 (RUR inferiore a 159/kg*ab) rimangono le sanzioni previste in origine dalla L.R. 1/18: da 0,05 euro ad abitante per produzioni pro capite fino a 175 kg; una scala a sei step fino ad un massimo di 0,30 euro ad abitante per produzioni pro capite maggiori di 241 kg.

 

Quindi facendo il caso di un Consorzio di area vasta “mediamente non virtuoso, caratterizzato da:

  • 215.000 abitanti 
  • 192 kg/ab*anno RUR (rifiuto urbano indifferenziato) 
  • Sanzione annua
    • 32.250,00 euro per il 2020 e ciascuno dei quattro anni successivi 
    • 64.500,00 euro/anno dal 2025 in poi. 

 

I parametri adottati dal 2025 per le sanzioni, infatti, diventeranno: 

  1. a) 0,10 euro ad abitante per produzioni pro capite fino a 159 kg;
  2. b) 0,20 euro ad abitante per produzioni pro capite da 160 kg fino a 190 kg;
  3. c) 0,30 euro ad abitante per produzioni pro capite maggiori di 190 kg. 

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di Riccardo Marchesi

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