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Seta Spa

SetaCondomini2017

SETA S.p.A., l'azienda mista pubblico-privata che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani nei comuni della cintura nord-est di Torino, ha avviato un programma di sopralluoghi nei condomini del territorio servito, al fine di identificare i comportamenti di questa fascia di utenti in termini di differenziazione dei rifiuti.

L'iniziativa, condotta in collaborazione con il Consorzio Bacino 16 (l'Ente di regolazione di riferimento per questo territorio), con il supporto tecnico di Corintea soc. coop. e gli strumenti di comunicazione forniti da Achab Group, ha gli obiettivi di migliorare la quantità e la qualità delle raccolte differenziate, ridurre la presenza dei rifiuti organici nell'indifferenziato e preparare l'attività degli Ispettori Ambientali, di recente istituzione.

Il contesto è infatti quello di un territorio (fascia della prima e seconda cintura torinese) con comuni di popolazione compresa tra 15 e 50.000 abitanti, serviti con modalità porta a porta, dove la raccolta differenziata è attestata su valori compresi tra il 50 ed il 60% e sta segnando il passo. In particolare il rifiuto indifferenziato ammonta ad oltre 170 kg/abitante anno, con elevata presenza della frazione organica, che supera anche il 40-45% in peso. In questi comuni l'incidenza delle utenze domestiche che abitano in stabili condominiali è significativa. Concretamente il progetto, dopo la fase di concertazione con i Comuni e di informazione degli amministratori condominiali vede seguire la campagna informativa ed i controlli presso i condomini durante i quali sono state anche segnalate e registrate le postazioni con almeno un contenitore della raccolta differenziata con evidente presenza di frazioni estranee, quelle con almeno un contenitore rotto e quelle con rifiuti a terra.

Dunque sono stati effettuati circa 500 controlli sui punti di conferimenti condominiali a Settimo Torinese e Chivasso, corrispondenti a circa 850 numeri civici. Ovviamente i risultati ottenuti sono coerenti con quelli di una raccolta differenziata inferiori alle potenzialità del sistema di raccolta adottato: solo un quarto o poco più dei punti di raccolta osservati hanno nei contenitori del rifiuto indifferenziato una presenza quasi nulla o scarsa di materiali differenziabili, mentre nel resto dei punti tale presenza è evidente e consistente. Per contro la qualità del contenuto dei contenitori delle raccolte differenziate normalmente è risultata adeguata.
Il quadro d'insieme ottenuto dai sopralluoghi permette di attuare in modo mirato iniziative di informazione, riorganizzazione (es. riduzione dei volumi assegnati per il rifiuto indifferenziato) e, quando necessario, sanzioni finalizzate al miglioramento della raccolta differenziata.
La campagna è ripresa nel corso del 2017, con un programma di sopralluoghi in altri tre Comuni, Leinì, Borgaro Torinese e Volpiano.

Per saperne di più è a disposizione un bellissimo video sui controlli e si può visitare il sito del progetto!

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Calabria

ricicloni calabria

L'ultima edizione di Comuni Ricicloni Calabria traccia un quadro incoraggiante per quanto concerne la gestione dei rifiuti della regione. Dopo anni di immobilismo si sta percorrendo una nuova e proficua strada: i Comuni calabresi che hanno superato il 65% di raccolta differenziata sono raddoppiati, passando da 10 a 20, di cui 19 appartenenti alla provincia di Cosenza ed uno alla provincia di Reggio Calabria.

Tra i Campioni dell'economia circolare calabresi hanno ricevuto menzioni speciali il Comune di Cosenza che, nell'agosto del 2016, ha fatto registrare il 52,75% di raccolta differenziata ed i Comuni di Catanzaro (60% di RD a settembre 2016) e Gimigliano (CZ) che si sono aggiudicati il premio "Start Up" grazie all'introduzione del modello di raccolta domiciliare dei rifiuti, il cosiddetto "porta a porta".

"C'è molta parte di questa terra – afferma il Presidente di Legambiente Calabria Franco Falcone – che dimostra che i risultati possono essere raggiunti senza necessariamente attendere il 2020, come delineato dal Piano Regionale dei rifiuti. L'importante è che si voglia concretamente avviare quel processo riformatore e quel salto tecnologico auspicato da anni. La virtuosità della città di Catanzaro, di Cosenza e di molte Amministrazioni della provincia cosentina è un segnale che fa ben sperare e su cui far leva per dimostrare – aggiunge Franco Falcone – che, anche in Calabria, la raccolta si può fare. Catanzaro e Cosenza rappresentano la dimostrazione di come si riesca a raggiungere obiettivi significativi anche nelle città capoluogo delle regioni in eterna emergenza".

Storie ed opportunità dell'economia circolare, quelle di Cosenza, Catanzaro e Gimigliano, rese possibili, oltre all'importante supporto del Conai, anche grazie ad efficaci e capillari campagne di comunicazione integrate – ideate e realizzate da Achab Med – che hanno accompagnato l'avvio del "porta a porta" e facilitato la comprensione, per tutte le fasce d'età, del nuovo servizio di raccolta differenziata.

Per una Calabria virtuosa nella gestione del ciclo dei rifiuti la strada da percorrere è ancora lunga e difficile ma, come dimostrano le recenti esperienze dei Comuni Ricicloni Calabresi e dall'estensione del "porta a porta" in altri Comuni della regione Calabria - presto partirà anche nel Comune di Villapiana (CS) – il trend positivo è in continua crescita.

Condomini di Rivalta di Torino

covar condomini
 
Dopo diverse azioni di monitoraggio e sensibilizzazione sui conferimenti condominiali, sono scattate le sanzioni per i condomìni di Rivalta di Torino (comune di 20 mila abitanti facente parte del COVAR 14) poco attenti alla raccolta differenziata, come previsto dal Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti Urbani. Non solo però l'aspetto sanzionatorio è interessante per ciò che riguarda un'attività di ispezione e di sensibilizzazione sul corretto conferimento per condomini in genere come quella adottata nel comune del torinese, quanto, dal punto di vista della qualità della raccolta avere riscontrato un netto miglioramento quantitativo e qualitativo nelle frazioni differenziabili, ma ancora accompagnato, appunto, da un indifferenziato comprendente troppo riciclabile o pericoloso.
 
Le ultime ispezioni (in collaborazione con Achab Group), realizzate a fine 2016 in seguito ad avviso tramite lettera agli amministratori di condominio, sono state condotte da parte di personale autorizzato e munito di tesserino di riconoscimento, in affiancamento all’Ispettore di COVAR 14 e alla Polizia Municipale. 
Le sanzioni applicate dalla Polizia Municipale stessa sono scattate nei casi in cui, oltre ad ingenti quantità di rifiuti riciclabili presenti nei contenitori dell’indifferenziato, si sono rilevate scorrettezze significative legate alla presenza di RAEE e rifiuti pericolosi: piccoli elettrodomestici, pentole, residui di ristrutturazione, barattoli di vernici, ecc.
Un primo ciclo di controlli preliminari era stato effettuato nel mese di marzo 2016, al fine di verificare le condizioni “standard” della qualità delle raccolte. La situazione rilevata presentava grosse criticità sulla differenziazione dei rifiuti, con materiali riciclabili presenti nei contenitori dell’indifferenziato in oltre l’86% dei casi; molte irregolarità erano state inoltre riscontrate nei conferimenti delle singole raccolte.
L’azione è proseguita con una fase di contatto diretto degli utenti, mediante la realizzazione di interventi informativi presso i punti di raccolta condominiali, un’occasione importante per sensibilizzare in modo efficace i cittadini sull’importanza della qualità della raccolta differenziata e sulla necessità di ridurre la produzione di rifiuti. 
La campagna di monitoraggio si  è conclusa con l’ultima recente fase di controlli, che da un lato hanno evidenziato un netto miglioramento della qualità delle raccolte delle singole frazioni di rifiuti differenziati, dall’altro hanno rilevato problemi persistenti e diffusi nei conferimenti dell’indifferenziato.
 
In generale, i dati emersi nel corso della campagna evidenziano come i risultati del sistema integrato di raccolta dei rifiuti urbani, pur raggiungendo ottimi traguardi nel Comune di Rivalta (è infatti raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata obbligatorio per legge), siano inferiori alle potenzialità, per effetto di una separazione a monte da parte degli utenti ancora insufficiente. 
Troppi i sacchi in cui finiscono ancora insieme rifiuti semplici da separare: avanzi di cibo, scarti di frutta e verdura, carta e cartone, bottiglie di plastica, lattine, vasetti e bottiglie in vetro…; poca attenzione in più sarebbe sufficiente per ottenere una rapida diminuzione dei rifiuti avviati a smaltimento nel termovalorizzatore del Gerbido (Torino). 
 
L’attuazione di un corretto sistema di raccolta differenziata dei rifiuti è fondamentale per garantire il recupero dei materiali e, come è noto, le utenze condominiali rappresentano una fascia particolarmente critica rispetto alle possibilità di monitoraggio e miglioramento della qualità delle raccolte differenziate. 
L’impegno, perseguibile attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo, oltre che con interventi sanzionatori, è rivolto verso una maggiore acquisizione di consapevolezza sulle responsabilità dei singoli e sulla necessità di impegnarsi in prima persona per migliorare, rafforzando e valorizzando l’impegno di coloro che effettuano correttamente questo gesto fondamentale per la collettività.

Appalti pubblici

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È stato pubblicato in GU Serie Generale n. 131 del 7-6-2016 il Decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 24 maggio 2016, che interviene rispetto alle previsioni di cui all’articolo 34 Comma 3 del nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. del 18 aprile 2016, n. 50), che a sua volta aveva ripreso le norme inserite nel c.d. “Collegato Ambientale” (Legge  221/2015).
Come previsto dal comma citato, il Decreto disciplina, per le categorie di forniture ed affidamenti non connessi agli usi finali di energia, un aumento progressivo della percentuale minima del 50% del valore a base d’asta a cui è obbligatorio applicare le specifiche tecniche e le clausole contrattuali dei criteri ambientali minimi (CAM).
 
Nello specifico, il DM fa riferimento ai seguenti affidamenti:
a. servizi di pulizia, anche laddove resi in appalti di global service, e forniture di prodotti per l’igiene, quali detergenti per le pulizie ordinarie, straordinarie;
b. servizi di gestione del verde pubblico e forniture di ammendanti, piante ornamentali e impianti di irrigazione;
c. servizi di gestione dei rifiuti urbani;
d. forniture di articoli di arredo urbano;
e. forniture di carta in risme e carta grafica.
 
I nuovi riferimenti minimi con le relative tempistiche sono i seguenti:
– 62% dal 1° gennaio 2017;
– 71% dal 1° gennaio 2018;
– 84% dal 1° gennaio 2019;
– 100% dal 1° gennaio 2020.
 
Fino alla data del 31 dicembre 2016 le amministrazioni sono comunque tenute a rispettare almeno la percentuale del 50% del valore a base d’asta a cui riferire l’obbligo di applicare le specifiche tecniche e le clausole contrattuali dei criteri ambientali minimi. 
Tra le tipologie originariamente citate nel Collegato Ambientale, il DM non include la fornitura di cartucce toner e a getto di inchiostro, i prodotti tessili e gli arredi per ufficio, oltre alla ristorazione collettiva e derrate alimentari, questi ultimi peraltro trattati a parte nel nuovo Codice degli Appalti (art. 144).
 
Mentre per le forniture le quote percentuali di “appalto verde” possono essere facilmente individuate, per gli affidamenti dei servizi tali valutazioni sono molto più aleatorie, per non dire difficilmente valutabili. E’ molto probabile che a questo punto per essere adempienti (ma questo vale già oggi…) nei servizi di gestione dei rifiuti urbani, le stazioni appaltanti debbano entrare nell’ottica del recepimento globale dei criteri dei CAM (specifiche tecniche e clausole contrattuali), almeno per quelli applicabili nello specifico appalto che si apprestano ad affidare.