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2 Dicembre 2019

Da Caltanissetta un utile spunto per parlare di rifiuti ospedalieri

La campagna di comunicazione, affidata dal gestore del servizio Dusty S.r.l ad Achab Group, che supporta il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti urbani della Città di Caltanissetta ha coinvolto anche la grande utenza costituita dal Presidio Ospedaliero locale.

Infatti i rifiuti derivanti da attività sanitarie sono rifiuti speciali, ma una loro porzione, così come per tutte le utenze non domestiche, viene assimilata ai rifiuti urbani per qualità e quantità, sulla base di quanto previsto dai regolamenti Comunali di gestione dei rifiuti e/o da una Delibera di assimilazione, che peraltro in questo caso fanno normalmente riferimento all’elenco dell’art. 2 comma 1 lett. g) del DPR n. 254 del 15 luglio 2003 (Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari).

Lo stesso DPR 254/03 prevede che, ai fini della riduzione del quantitativo dei rifiuti sanitari da avviare allo smaltimento, deve essere favorito il recupero di materia da una serie di rifiuti sanitari, anche attraverso la raccolta differenziata.
Analizzando un interessante lavoro del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione Europea sulle Migliori Pratiche in tema di gestione dei rifiuti (Best Environmental Management Practice for the Waste Management Sector) – maggio 2018, ed in particolare analizzando la sezione riguardante i rifiuti sanitari, si evidenzia come le due principali sfide sono l’identificazione e segregazione dei rifiuti pericolosi e parallelamente la differenziazione da questi dei rifiuti non pericolosi.

Infatti sussistono notevoli possibilità di ridurre l’impatto ambientale della gestione dei rifiuti sanitari, in particolare migliorando la prevenzione, la differenziazione e il trattamento dei rifiuti non pericolosi, tenendo in debito conto la sicurezza. Una migliore differenziazione dei rifiuti prodotti nelle strutture sanitarie evita che i rifiuti non pericolosi, compresi quelli riciclabili (ad esempio carta stampata, bottiglie di plastica e imballaggi in genere, pannolini non infettivi), siano erroneamente inseriti nei rifiuti pericolosi, con tutto ciò che ne deriva in termini di impatto ambientale e costi.

Le Buone Pratiche di gestione dei rifiuti sanitari consistono in:
* organizzazione di audit al fine di migliorare la conoscenza delle varie frazioni di rifiuti e delle attuali pratiche di gestione dei rifiuti;
* definizione di un sistema di gestione dei rifiuti formulando chiari orientamenti per le categorie di rifiuti da differenziare;
* formazione per sensibilizzare il personale e informare, calibrate ai diversi ruoli del personale della struttura sanitaria;
* fornire materiale informativo per aiutare il personale e gli utenti della struttura sanitaria;
* monitorare i risultati e gli impatti dell’azione definendo un insieme di indicatori chiave di prestazione;
* attuare soluzioni tecniche innovative che riducono l’impatto ambientale generale del sistema di gestione dei rifiuti.

Nel Presidio ospedaliero “S. Elia” di Caltanissetta è stato realizzato da Achab Group. un intervento di formazione di carattere generale, che ha coinvolto i diversi livelli dell’organizzazione (settore amministrativo e tecnico, responsabili di sala, medici, infermieri e personale ausiliario) ed ha avuto principalmente una funzione di sensibilizzazione, anche se non sono mancati riferimenti pratici, correlati alle modalità di differenziazione dei rifiuti urbani (e quindi anche di quelli assimilati) praticate nel capoluogo nisseno.
Ognuno per il proprio ruolo ricoperto nella realtà ospedaliera, ha posto quesiti specifici e richiesto approfondimenti dettagliati e molto circostanziali. La partecipazione è stata attiva e curiosa, apparsa soddisfatta dell’esperienza portata nel luogo di lavoro. Non si escludono ulteriori approfondimenti ed interventi di questo genere, a sottolineare l’importanza di una comunicazione tagliata su misura per ogni realtà, ma orientata verso l’unico obiettivo di miglioramento delle percentuali e qualità della raccolta differenziata nissena.

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di Riccardo Marchesi

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