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10 Gennaio 2024

ISPRA Rapporto Rifiuti Urbani – Edizione 2023 – Parte prima: produzione di rifiuti urbani

 

II Rapporto Rifiuti Urbani che presenta i dati relativi all’anno 2022, giunto alla sua venticinquesima edizione, è frutto dell’attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente.

Il documento è scaricabile a questo link.

 

Produzione dei rifiuti

Per quanto riguarda il Capitolo su Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed in particolare i dati sulla produzione di rifiuti urbani totali, le principali considerazioni riportate sono le seguenti.

Nel 2022, la produzione nazionale dei rifiuti urbani (RU) si attesta a circa 29,1 milioni di tonnellate, in calo dell’1,8% (544 mila tonnellate) rispetto al 2021.

Con riferimento ad un arco temporale più lungo, si osserva tra il 2009 e il 2010 una produzione che si è mantenuta al di sopra dei 32 milioni di tonnellate. Dopo il brusco calo del biennio 2011-2012 (concomitante con la contrazione dei valori del prodotto interno lordo e dei consumi delle famiglie), la produzione si è attestata a quantitativi inferiori a 30 milioni di tonnellate fino al 2015. Successivamente, ad esclusione dell’anno 2017, i valori sono nuovamente aumentati attestandosi al di sopra dei 30,1 milioni di tonnellate per poi iniziare a diminuire, in modo contenuto, nel 2019 e in modo più significativo, per effetto della pandemia, nel 2020. Nel 2021, si assiste ad un’inversione di tendenza, in linea con la ripresa economica post-pandemia, con una produzione comunque al di sotto di 30 milioni di tonnellate. Infine, nel 2022 il dato di produzione fa segnare nuovamente una contrazione.

 

Dato pro-capite della produzione di rifiuti

Con un trend di popolazione in diminuzione è ancora più interessante l’analisi del dato pro capite.

La produzione pro capite si attesta, nel 2022, a 494 kg per abitante, facendo registrare una variazione percentuale negativa dell’1,6%, rispetto al 2021. Nell’ultimo quinquennio è stato registrato un valore pro capite di produzione al di sotto dei 500 kg per abitante nel 2020 e nel 2022.

Nel 2022 la produzione di rifiuti urbani diminuisce in tutte le macroaree geografiche: il Nord fa registrare il calo percentuale più consistente (-2,2%), seguono il Centro e il Sud (-1,5% per entrambe).

 

Correlazione con indicatori socioeconomici

È estremamente interessante l’analisi della correlazione tra produzione di rifiuti urbani e indicatori socioeconomici, anche perché tra gli obiettivi della politica ambientale europea vi è proprio il disaccoppiamento tra l’andamento economico e la produzione di rifiuti. Nel 2022 continua la ripresa economica registrata a partire dall’anno precedente, recuperando ancora il forte calo legato all’emergenza sanitaria che ha segnato il contesto socioeconomico del 2020. A fronte degli incrementi rilevati per gli indicatori socioeconomici, quali prodotto interno lordo e spesa delle famiglie, rispettivamente pari al 3,7% e 6,1%, i dati sui rifiuti urbani diminuiscono dell’1,8% rispetto al 2021.

Esaminando con maggior dettaglio il trend della produzione dei rifiuti urbani rispetto ai consumi delle famiglie, attraverso il rapporto dei valori annuali dei due indicatori si rileva che tra il 2013 e il 2014 essi hanno un analogo andamento (il rapporto si mantiene sostanzialmente costante), mentre tra il 2014 e il 2015 un trend discordante (riduzione della produzione e aumento dei consumi con conseguente calo del valore del rapporto). Nel 2016, si osserva una crescita per entrambi gli indicatori, con un aumento leggermente superiore per la produzione di rifiuti urbani, nel 2017 una crescita dei consumi accompagnata da un calo della produzione degli RU (riduzione del rapporto) e nel 2018 una nuova crescita di entrambi gli indicatori anche in questo caso più sostenuta per i rifiuti (aumento del rapporto). Nel successivo triennio 2019-2021, si osserva un lieve calo, nel 2019, della produzione di rifiuti urbani a fronte dell’aumento dei consumi, con conseguente riduzione del rapporto, mentre nel 2020 il rapporto aumenta significativamente in considerazione del calo registrato per entrambi gli indicatori e più sostenuto per le spese delle famiglie. Nel 2021, tornano ad aumentare sia la produzione dei rifiuti sia i consumi con un calo del rapporto dovuto all’aumento più sostenuto per le spese delle famiglie. Il calo del rapporto prosegue nel 2022 ed è sempre legato all’incremento delle spese delle famiglie a fronte della riduzione della produzione dei rifiuti.

Il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, previsto dall’articolo 180, comma 1-bis del d.lgs. n. 152/2006 ed emanato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, individua la produzione dei rifiuti urbani per unità di PIL come uno dei parametri oggetto di monitoraggio per la valutazione dell’efficacia delle misure intraprese.

Per tale parametro è, infatti, fissato un obiettivo di riduzione del 5%, misurato in relazione ai valori del 2010, da conseguire entro il 2020. Il Programma prevede, inoltre, che nell’ambito del monitoraggio sia considerato anche l’andamento della produzione degli RU in rapporto ai consumi delle famiglie.

Effettuando il calcolo per il periodo 2010-2022, adottando gli indicatori stabiliti dal Programma, si ottiene una variazione percentuale negativa sia per il rapporto RU/PIL (-10,1%) sia per il rapporto RU/spese delle famiglie (-13,2%).

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di Riccardo Marchesi

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