Il Consorzio CISA di Ciriè, autorità d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani nel territorio del Ciriacese/Valli di Lanzo (Torino), ha promosso nel comune di Villanova Canavese (circa 1.200 abitanti), come già riportato su precedenti approfondimenti, una strategia per la gestione «in loco» della frazione organica, con incisiva promozione dell’autocompostaggio e integrazione con il compostaggio collettivo per altre utenze. La raccolta della frazione organica e il successivo avvio ad impianti “industriali” ha assunto quindi un carattere residuale. A Villanova C.se viene praticata la tariffazione puntuale dei rifiuti urbani e i meccanismi prevedono agevolazioni per chi aderisce all’autocompostaggio o al compostaggio collettivo. Al fine di migliorare la capacità di “controllo” del sistema, oltre a verifiche a campione sulle utenze iscritte all’albo compostatori, è stato installato, con contributo della Regione Piemonte, un dispositivo per l’accesso controllato al sito di compostaggio collettivo, con apertura del cancello mediante apposita chiave elettronica e registrazione degli accessi.
A fine gennaio è stato presentato il bilancio del primo anno di esercizio delle casette del compostaggio collettivo (l’iniziativa è partita alla fine del 2018), con interventi dell’Amministrazione Comunale, del Consorzio CISA di Ciriè e dei tecnici di Corintea che hanno seguito l’iniziativa. A seguire c’è stata la distribuzione ai cittadini partecipanti al progetto del primo lotto di compost prodotto.
L’iniziativa è stata autorizzata secondo la procedura dell’art. 214 comma 7 bis del d.Lgs 152/06 e s.m.i. (c.d. “compostaggio locale.
Il Comune di Villanova C.se conta 1.217 abitanti, con 508 utenze domestiche TARI e 64 utenze non domestiche. Si attua la raccolta domiciliare integrata dei rifiuti urbani fin dal 2002 (insieme a Mathi e Grosso è tra le prime esperienze di questo tipo in provincia di Torino). Nel 2018 è stata introdotta, come già accennato, la tariffazione puntuale.
Al compostaggio collettivo invece hanno aderito circa n. 90 utenze domestiche, corrispondenti a circa 200 abitanti e all’autocompostaggio partecipano circa 150 utenze domestiche. Complessivamente quindi circa il 50% delle utenze domestiche partecipa teoricamente alla “gestione in loco” della frazione organica. L’obiettivo è di raggiungere almeno i 2/3 delle utenze domestiche.
La modalità adottata per la gestione delle compostiere prevede il coinvolgimento di:
– volontari del Comune con compiti di collaborazione alla sensibilizzazione ed informazione delle utenze conferenti ed in generale degli abitanti, verifica della qualità degli apporti di scarti di cucina, aggiunta del materiale lignocellulosico strutturante, miscelazione degli ultimi apporti (miscelazione di superficie), mantenimento del decoro del sito, collaborazione con il tecnico nelle operazioni di rivoltamento e vagliatura;
– un tecnico con compiti di verifica della correttezza del processo, con valutazione/misurazione di alcuni parametri, verifica della presenza di elementi problematici (es. eccessive impurità, intrusioni, odori, percolato), collaborazione con il volontario nelle operazioni di rivoltamento e vagliatura, predisposizione di una comunicazione per gli utenti, predisposizione report per il Consorzio e il Comune.
Il monitoraggio di un anno di attività ha evidenziato un numero di circa 3.000 accessi, su 87 chiavi elettroniche attive (escluse quelle di servizio) e, tenendo conto dei tempi di progressiva assegnazione delle chiavi, 8,4 accessi medi giornalieri, 3,3 conferimenti medi per utenza al mese, 9,2 giorni medi di intervallo tra un accesso e il successivo. Il 50% degli utenti ha conferito almeno 3 volte al mese, negli ultimi mesi 14 utenze non hanno utilizzato del tutto il servizio o solo molto sporadicamente.
Il processo di trasformazione degli scarti organici in compost si è svolto correttamente. Il controllo della temperatura negli scomparti della prima fase del processo, effettuato con cadenza grosso modo mensile, ha evidenziato valori oscillanti da 45 a 73°C, con valori più bassi durante il periodo estivo, in cui il materiale si è in effetti disidratato eccessivamente, ed una media pari a 57°C. Quindi con un po’ di attenzione la garanzia della permanenza almeno 3 giorni a 55°C, richiesta dalla normativa di settore, è assicurata.
Le quantità conferite vengono stimate per via induttiva attorno a 8 tonnellate/anno.
Il compost prodotto è stato sottoposto ad analisi, per i parametri della normativa sugli ammendanti compostati misti: tutti i parametri igienico ambientali sono risultati ampiamente entro i limiti, l’indice di germinazione è elevato, quindi il materiale è stabilizzato e non vi è fitotossicità; gli altri parametri agronomici sono nella norma, solo il C organico (che rappresenta la quantità di sostanza organica sul totale) è un po’ basso, sembrerebbe che il materiale analizzato si sia molto mineralizzato.
di Riccardo Marchesi
