Dal 1° gennaio 2022 sono vietati in Francia gli imballaggi in plastica per porri, zucchine, mele, pere e altra frutta e verdura fresca. Poiché si stima che oggi il 37% di frutta e verdura fresca venga confezionata in questo modo, si prevedono 1 miliardo di imballaggi in meno ogni anno.
Il panorama francese
Il decreto, che trae origine dalla “Legge anti-spreco” (Loi anti-gaspillage pour une économie circulaire) votata all’inizio del 2020, è stato firmato dal Ministro della Transizione Ecologica Barbara Pompili (chiara origine italiana, il nonno era di Senigallia) è pubblicato il 12 settembre 2021.
L’intervento si pone in coerenza con l’obiettivo della Legge sul clima e la resilienza, promulgata il 24 agosto, che stabilisce che almeno il 20% dei prodotti della medie e grandi superfici commerciali (GDO) venga venduto sfuso entro il 2030 (nel 2021 è stato stimato dall’1 al 3%).
Questa misura verrà applicata gradualmente tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2026, in modo che i produttori abbiano il tempo di adottare soluzioni alternative.
Nel dettaglio: l'entrata in vigore graduale
Dal 1° gennaio 2021 sono interessati dal divieto una trentina di prodotti.
Per gli ortaggi: porri, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, patate e carote “normali”, pomodori tondi, cipolle e rape “normali”, cavoli, cavolfiori, zucca, pastinaca, ravanelli, ortaggi a radice, topinambur.
Per la frutta: mele, pere, banane, arance, clementine, kiwi, mandarini, limoni, pompelmi, prugne, meloni, ananas, mango, frutto della passione e cachi.
Dal 1° luglio 2023 entreranno altri 11 prodotti.
Per gli ortaggi: cavolini di Bruxelles, fagiolini, rape precoci, cipolle precoci, pomodori costoluti, tipo S. Marzano, ciliegini.
Per la frutta: albicocche, pesche, pesche nettarine e uva.
Dal 1° gennaio 2025 il divieto sarà esteso ad un’altra decina di prodotti.
Per gli ortaggi: asparagi, indivia, broccoli, spinaci, carote precoci, funghi, fiori commestibili, erbe aromatiche, germogli, valerianella, acetosella, insalata, carotine, patate precoci, germogli di soia verde.
Per la frutta: mirtilli rossi, ciliegie e physalis.
Per i prodotti che presentano un maggiore rischio di deterioramento in caso di vendita sfusa, il divieto entrerà in vigore solo dal 1° luglio 2026. Si tratta dei semi germogliati (erba medica, lenticchie, soia ecc.), di piccoli kiwi, ribes nero, more, fragole, lamponi, frutta molto matura, mirtilli, ribes, phyllantus (uva spina malese).
Specifiche e sanzioni
Gli attori del settore possono rivolgersi ad Ademe (l’Agenzia nazionale francese per l’ambiente) per un supporto nell’implementazione di soluzioni alternative.
Bisogna sottolineare che il divieto riguarda solo la frutta e verdura venduta in confezioni inferiori a 1,5 chilogrammi. Per un peso maggiore i venditori possono continuare a confezionare con plastica o suoi derivati.
I distributori che violeranno questa norma dovranno pagare multe fino a 15.000 euro e una sanzione giornaliera di 1.500 euro. Tuttavia, sarà concesso un periodo di sei mesi per lo smaltimento delle scorte di imballaggi.
di Riccardo Marchesi
