Per questo appuntamento della nostra rubrica di consigli di lettura senza pretese abbiamo scelto due libri che parlano di cose da salvare: la bicicletta da un lato e la parole dall’altro. Due armi potenti che possiamo usare tutti i giorni per creare un futuro diverso e più sostenibile perché poco per tanto fa molto, moltissimo.
Buone letture!
Pedala, uomo, pedala!
“Una politica di bassi consumi di energia permette un’ampia scelta di stili di vita e di culture. Se invece una società opta per un elevato consumo di energia, le sue relazioni sociali saranno degradanti e determinate dalle tecnocrazie”.
Ivan Illich ci offre un’apologia della bicicletta nel suo “Elogio della bicicletta” (edizioni Bollati Boringhieri): della sua bellezza e saggezza, della sua alternativa energetica alla crescente carenza di energia e al soffocante inquinamento. Bicicletta e automobili sono stati inventati dalla stessa generazione, ma sono i simboli di due opposti modi di usare il progresso moderno. La bicicletta permette a ognuno di controllare la propria energia metabolica; il veicolo a motore usa combustibili fossili in modo molto inefficiente, generando più calore che movimento.
Si può vivere senza… marmitta?
Quando le parole iniziano a sparire, Samuele pensa che in fondo non sia poi un gran problema. Meno parole significa meno cose da studiare e finché spariscono parole come marmitta o iconoclasta per lui va benissimo! Ma cosa succederebbe se ad andarsene fossero parole come marmellata, vacanze, amicizia, amore?
Con l’aiuto dei suoi migliori amici e di una ex-professoressa decisamente sui generis, si lancerà a capofitto in un’avventura incredibile che lo porterà anche a ricostruire la sua famiglia. “La società segreta dei Salvaparole” di Enrico Galiano (edizioni Salani) è una storia di amicizia, coraggio e lealtà che insegna l’importanza di proteggere sempre le parole, la nostra storia e il nostro futuro.
di Redazione
