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RAEE: differenziare 14 kg per abitante entro il 2019

a cura di Riccardo Marchesi

RAEEDal 12 aprile 2014 è entrato in vigore il nuovo Decreto Legislativo 49/2014 sulla gestione dei RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). I RAEE costituiscono una parte molto significativa dei rifiuti ancora oggi destinati a smaltimento (discarica o inceneritore), soprattutto per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici. Il centro di coordinamento dei RAEE e Legambiente stimano che nel 2011 ogni cittadino italiano abbia prodotto poco più di 16 kg all’anno di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

In Italia la raccolta separata nel 2012 si è attesta sui 4 kg ad abitante all’anno; solo le realtà più virtuose sono riuscite a raccoglierne fino ad 8 kg. La restante parte è spesso abbandonata o comunque è conferita erroneamente dai cittadini nel rifiuto non riciclabile (con gravi rischi ambientali, soprattutto per quanto riguarda i gas climalteranti). L’introduzione dei nuovi obiettivi supporta la corretta separazione e l’introduzione di nuovi punti di raccolta più agevoli per i cittadini, se ne saranno informati. Per le amministrazioni è un’occasione per ridurre le quantità destinate a smaltimento (ed i relativi costi), ed al contempo rispettare le limitazione delle immissioni di gas serra (obiettivi del 20-20-20).

I principali punti e le novità introdotte dal decreto sui RAEE, che attua la direttiva 2012/19/Ue, ed dunque abroga quasi del tutto il previgente D. Lgs. 151/2005., si possono così sintetizzare:
- l’ampliamento degli oneri di raccolta primaria per i produttori, con l’introduzione dell’”uno contro zero”, ovvero la possibilità, per il consumatore, di consegnare i RAEE nei punti vendita, senza dover necessariamente effettuare un acquisto come nel caso dell’”uno contro uno” in vigore oggi. L’uno contro zero sarà valido però soltanto per i RAEE di piccole dimensioni. Nello specifico i rifiuti elettrici ed elettronici non dovranno superare i 25 centimetri di grandezza. Inoltre i piccoli negozi saranno esentati e l’obbligo di ritiro gratuito sarà obbligatorio solo per i rivenditori che gestiscono negozi con una superficie totale superiore ai 400 metri quadrati.
Obiettivi più ambiziosi per la raccolta e l’avvio al riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Entro il 1/1/2019 il Governo si prefigge di riuscire a recuperare ben l’85% dei RAEE prodotti in Italia dalle famiglie o il 65% di tutti i prodotti immessi sul mercato nazionale.
-l’inclusione dei pannelli fotovoltaici nei RAEE, certamente una delle novità più importanti del nuovo decreto che sarà seguita a partire dall’agosto del 2018 dall’estensione ad ulteriori prodotti ora esclusi dalla filiera. Nello specifico tutte le AEE, le apparecchiature elettriche ed elettroniche, dovranno essere smaltite in base alle nuove norme.
- la possibilità per il produttore di indicare l’ecocontributo sul prezzo di vendita del prodotto.
- l’obbligo, anche per i venditori online, di ritirare gratuitamente il prodotto a fine vita, istituendo dei punti di raccolta sul territorio
- maggiori controlli per arginare il fenomeno dello smaltimento improprio dei RAEE
- un sistema di pre-trattamento dei rifiuti da avviare al riciclo, regolamentato da un apposito decreto.
- l’istituzione di un elenco, gestito dal Centro di Coordinamento, con iscrizione obbligatoria per tutti gli impianti di trattamento dei RAEE
- maggiore enfasi sul riutilizzo, che va privilegiato rispetto all’attività di riciclo

Tra l’altro il nuovo Decreto mira ad arginare le spedizioni all’estero e, con il rafforzamento dei criteri di qualità voluti dal decreto, si continueranno ad assicurare elevati standard di riciclo e sicurezza.
Va sottolineato come il Decreto valorizzi il sistema fin qui sviluppato dai produttori di AEE e dai gestori di RAEE, e gli affianca il modello “all actors” (cioè entrano gli operatori accreditati del settore). Il decreto specifica i requisiti giuridici e operativi dei Sistemi collettivi e chiarisce le modalità di funzionamento di quelli individuali: i sistemi individuali opereranno previo riconoscimento ministeriale, mentre i collettivi si adegueranno ad uno statuto tipo oggetto di un futuro DM. I sistemi collettivi assumeranno la forma consortile e saranno partecipati anche da distributori, raccoglitori, trasportatori, riciclatori e recuperatori di RAEE, previo accordo con i produttori di AEE.
Per rendere più efficace il monitoraggio dei flussi di rifiuti tecnologici, si rafforza il ruolo del Centro di coordinamento RAEE.
Rimane aperto il quesito rispetto a chi si occuperà di informare i cittadini rispetto al diritto dell’uno contro zero; dal momento la stessa promozione dell’uno contro uno già in vigore ha ancora ad oggi ampi margini di miglioramento.