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Calalzo di Cadore (BL)

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Non c'è due senza tre. Prima le "family bag" contro gli sprechi alimentari, poi l'istituzione della mensa biologica e a "km 0" alla scuola dell'infanzia e infine il progetto "Sono quello che mangio": siamo a Calalzo di Cadore, dove si sono appena svolti gli incontri didattici per gli alunni delle scuole dell'infanzia e primaria legati alla nuova campagna.

Una campagna che si pone in linea di continuità con il progetto "Family bag" contro gli sprechi alimentari avviato ormai un paio di anni fa dall'Unione Montana del Centro Cadore e che ha visto il coinvolgimento dei ristoratori locali per promuovere l'utilizzo della family bag per portare a casa gli avanzi del pasto.

Poco meno di 150 bambini che hanno incontrato un'educatrice ambientale, che ha proposto letture espressive, video e giochi per far conoscere il problema dello spreco alimentare e le possibilità per evitarlo. Sono stati lasciati anche materiali didattici da poter portare a casa così che anche le famiglie siano raggiunte dai messaggi del progetto.

«Un esempio di cosa scopriranno i ragazzi è il concetto di stagionalità e di impatto ambientale degli alimenti che mangiamo», spiega il sindaco, Luca De Carlo. «Abbiamo mai pensato a scegliere un prodotto ortofrutticolo anche per il luogo dove è stato prodotto e non solo per il prezzo, la qualità, il colore? Forse no, ma dovremmo. Perché muovere una tonnellata di pomodori con un camion per 1.500 km forma 291 kg di anidride carbonica, mentre trasportarli nello stesso mezzo per 250 km ne produce solo 48,5 kg. Considerando che un albero nella sua vita media assorbe circa 46 kg di anidride carbonica in un anno, pensate a quanti alberi dovremmo piantare ogni volta che mangiamo pomodori. A questo punto, quando stiamo per comprare le fragole dal Cile o i kiwi dalla Nuova Zelanda, un pensiero dovremmo proprio farlo e scegliere di poter acquistare questi prodotti quando sono di stagione e quindi disponibili in luoghi più vicini a noi».

Quest’estate

Targa smoke free zone

Era il 2011 quando la giunta di San Michele al Tagliamento e ASVO pensarono di migliorare la qualità della vacanza di chi sceglieva Bibione per trascorrere l'estate, limitando il fumo in spiaggia a tutela della salute di tutti e della pulizia dell'ambiente e del mare. Da quell'estate il progetto "Respira il mare" è cresciuto soprattutto grazie alla volontà dell'amministrazione e di ASVO che hanno continuato a credere fortemente in questa idea e l'hanno ampliata, migliorata e rafforzata.

Così dall'estate 2019 a Bibione tutta la spiaggia sarà "smoke free": la prima in Italia a offrire ai propri ospiti un servizio di balneazione veramente innovativo, senza fumo passivo e senza mozziconi nella sabbia.

«Più che introdurre un divieto - spiega Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento-Bibione - ci interessa dare l'opportunità a chi sceglie di trascorrere le sue vacanze da noi di respirare l'aria pulita del mare senza dover tollerare sostanze inquinanti pericolose per la salute. È anche un modo per promuovere insieme ai nostri ospiti una cultura basata sul rispetto, e siamo certi che anche i fumatori sapranno cogliere questa opportunità. Un'iniziativa sostenuta anche da tutti i nostri operatori turistici e che ci permette di qualificare Bibione sempre più come destinazione di qualità a livello ambientale e della salute».

Il progetto includerà l'allestimento di aree attrezzate e delimitate, all'interno delle quali sarà possibile fumare, realizzate impiegando legno proveniente da 'Filiera Solidale', iniziativa lanciata da Pefc Italia a seguito dell'alluvione di ottobre nelle foreste alpine del Nordest. Si potrà fumare anche nei chioschi spiaggia.

Bibione completa così un percorso iniziato ormai otto anni fa con le prime iniziative di contenimento del fumo in spiaggia, introducendo nel 2011 il divieto di fumare lungo la battigia. Chiamati a esprimere un'opinione sul divieto di fumo, su 2.293 turisti intervistati durante la sperimentazione, 1.729 si sono detti favorevoli al divieto (1.145 totalmente e 584 a condizione che vengano predisposte aree per fumatori), mentre i contrari sono stati 564.

In questa bella storia di volontà e di sostenibilità, Achab Group c'è: abbiamo accompagnato Comune e ASVO nella promozione dell'iniziativa sin dal 2014 e siamo orgogliosi di vedere come un progetto che sentiamo anche un poco nostro sia cresciuto così tanto.